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Recensione di Stefano Tagliaferri su La Feltrinelli

Questa Bellissima recensione si riferisce a una delle prime edizioni di Malus, alcune cose sono cambiate ma trattandosi di aggiunte e modifiche va benissimo.

Mostro rap, mostro rap, mostro rap

Scritto da Stefanotagliaferriil 16 giugno 2014
Self-publishing : fenomeno ormai sempre più diffuso, che permette a giovani talenti di promuovere le proprie opere senza i vincoli e le restrizioni delle case editrici,. Questo è un bene, perché crea una forte vivacità, ma i lettori più attenti sanno che c'è un minimo di rischio. E nella selva di opere "self" di stampo fantastico, si introduce Malus, scintillante primo lavoro di Nicoletta Latteri Scholten.
In via generale, non mi piacciono le classificazioni dei sottogeneri fantastici e apprezzo molto quando uno scrittore\scrittrice nel nostro caso, se ne infischia di dette catalogazioni e si affida, nella stesura della propria opera, alla sua arma più affilata : la fantasia. Volendo comunque tentare di inserire Malus in un genere preciso, direi che è un misto di urban\high fantasy, con punte dark ed una bella spruzzata di umorismo. Possibile, se si hanno le idee chiare su come strutturare la trama e utilizzare i personaggi e se si è in possesso di una fantasia potente, e se non si ha paura di lanciarla a briglia sciolta. E Nicoletta Latteri Scholten possiede entrambe queste qualità.

Senza voler ( e poter ) svelare troppo della trama, diciamo che l'incipit è di stampo prettamente fantastico, e utile come "set-up" per capire lo svolgimento dei successivi eventi, e i vari colpi di scena che costellano il romanzo. Chi ama i draghi ( ad esempio il sottoscritto ), apprezzerà una sequenza dal sapore epico, con al centro il vecchio e morente ( e ancor potente e influente ) drago Tages. Successivamente, l'azione si sposta ai giorni nostri, dove facciamo la conoscenza del personaggio principale Desirée, affiancata da due ottime comprimarie : Sophie e Gaby, personaggi ben tratteggiati. In questa sequenza di scene moderne, l'autrice scatena la sua vena umoristica, sfruttando i differenti caratteri delle tre ragazze per dei dialoghi frizzanti e ben fatti. E dimostra di avere una nota immaginifica notevole nella scena dell'antro sotterraneo, dove tutto mi sarei aspettato tranne di trovarci un sottomarino tedesco residuato della seconda guerra mondiale : una gran trovata. Poco dopo una scena di forte impatto ambientata in una chiesa in rovina, veniamo trascinati nel mondo fantastico creato da Nicoletta per allietare noi lettori fantasy mai troppo sazi di visioni fantastiche e storie mitiche : Tenebricus ( ma il nome originale è Nachtfels, come ci informa l'autrice ), enorme castello sull'oceano, immerso nella notte perenne, dominato da Malus, Re della Notte e Signore delle Tenebre, ultimo gran stregone della sua stirpe. Sulla permanenza di Desirée in Tenebricus, e sul suo rapporto conflittuale con Malus, si concentra tutto il resto del romanzo, in un crescendo di epica, romanticismo, e leggenda ( su Desirée di concentra un fondamentale colpo di scena che, una volta letto, spariglia le carte e vi farà apparire tutto sotto una luce molto diversa ). Nicoletta tuttavia non dimentica la vena umoristica con cui ci aveva già allietati durante la fase "urban", e inserisce il gruppo di mostriciattoli accompagnatori di Desirée. Ognuno di loro non ha un nome ma un numero, e una distinta personalità e modo di fare, e il loro pensare bizzarro mi ha strappato più di una risata ( "Il fatto di essere un mostro ti impedisce per caso di lavarti?" "Certo, è contro l'etica professionale" ). Orripilanti e sbavosi all'inizio, pelosi, colorati e luccicanti alla fine ( con tanto di crisi esistenziale e sciopero di protesta ), questi esserini sono un aggiunta fondamentale all'ambientazione, per stemperare e dare al tutto quel tocco più leggero e favolistico, che secondo me è il vero ingrediente dell'equilibrio prodigioso di cui gode quest'opera "ibrida". Una menzione doverosa anche per quella gran sagoma del drago Muriat : pauroso e pasticcione, assolutamente da amare.

E Malus ? Ho amato questo conflittuale personaggio. Le lettrici, ovviamente, lo ameranno ancora di più. Ma attente : Malus non è il classico belloccio palestrato, un po' colto, un po' snob, oppure un po' bastardo, un po' duro. Il Principe della Notte è fine, crudele, pianificatore e superintelligente, ma anche un po' fragile, emotivo, gentile, e Nicoletta è davvero molto, molto brava nel farci percepire i secoli di vita e saggezza di questo grande stregone. 

Per quanto riguarda il lato immaginifico, di Tenebricus e i suoi abitanti, basta una parola : strepitoso. Leggete ( e rileggete, come non ha potuto non fare io ) le descrizioni degli ambienti del castello, delle sue magiche sale, delle spade sacre, degli abiti sontuosi di Desirèe e Malus, della bellezza della notte e dell'oceano, della magia che si respira in ogni pagina del libro, fino all'imprevedibile finale. Sembra di stare all'interno di film come Legend o Labyrinth e, soprattutto, non si ha voglia di andar via. L'autrice è brava nello sviluppare la trama, nell'affiancare a spettacolari duelli di spada e magia, contese di logica e morale, supportata da un proprio bagaglio umanistico notevole, e dalla capacità di scrivere scene in crescendo, dove si inizia con un normale dialogo venato di umorismo, e si conclude con un purissimo e commovente "volo poetico", il tutto contornato da una pletora di visioni fantastiche che, a mio parere, sono tanto importanti da essere dei veri e proprio personaggi.

Allora cosa manca a Malus per convincermi a non dargli 5 stelle, sull'importante vetrina de La Feltrinelli ? Qualche piccolo accorgimento sotto un punto di vista squisitamente tecnico. Eh sì, la fredda tecnica di scrittura, quasi un peccato parlarne per un'opera così ispirata e fuori dalle regole, ma...come non parlarne ? Partiamo col dire che Nicoletta possiede un vocabolario ampio e variegato, che le permette di passare agevolmente da un registro leggero o umoristico, a uno più fiabesco, potente e mitico. La forma è perfetta, e non è superfluo sottolinearlo in un universo di libri autopubblicati dove certe volte la grammatica viene massacrata. Il Narratore è onnisciente ( scelta quasi obbligata per far calare il lettore nel complesso universo mitologico impostato dall'autrice ), ma il punto di vista a volte è ballerino spostandosi, all'interno della stessa azione, dalla mente di un personaggio a un altro. Errore comune del 99% degli scrittori esordienti fantasy italiani che, a onor del vero, non inficia la lettura a tal punto da renderla difficoltosa ma che comunque, specie a un occhio allenato, si fa sentire. Leggendo Malus, ho pensato che l'autrice abbia scritto questo libro molto col cuore, pura passione al servizio della scrittura creativa, dando sfogo al proprio estro con una scrittura veloce, ma che subisce qualche calo di ritmo laddove la trama si fa un po' più complessa prima, e dopo, un colpo di scena. Dicevo, scrittura di cuore, di passione : e si nota, non sempre positivamente. Un po' difficile da esporre senza inserire parti di libro come esempio ( improbabile, siamo su un sito di e-commerce non su un blog ), ma a tratti la scrittura è come se non avesse i tempi giusti, qualche periodo è troppo lungo, qualcun altro un po' macchinoso, i paragrafi a volte non sono strutturati bene, insomma ho avuto l'impressione di una valanga di ottime idee, pensieri elevati e descrizioni strepitosi lanciate però con un po' troppa foga. Ma non dimentichiamo che è un'opera d'esordio, quindi sarebbe un po' troppo stucchevole o esagerato insistere su un un lato tecnico che, nondimeno, Nicoletta dovrà perfezionare.

In definitiva, Malus è un esordio eccellente, che lascia ben sperare per le prossime opere perchè sì, nella pagina finale troverete scritto : fine prima parte. Un libro da leggere, e rileggere. Un'opera fuori dagli schemi, ricca di estro e fantasia, e cha ha il fondamentale vantaggio di non essere mai snob, e di riuscire a far ridere, emozionare, commuovere e sognare. Cosa altro volete da un libro fantasy ? Dunque avanti, Nicoletta : non vedo l'ora di poter leggere la seconda parte, e tornare a respirare l'aria del Midgard.

1 commento :

  1. Volevo solo precisare che non si è trattato di un errore il descrivere il punto di vista sia di Malus che di Desirée, è una cosa voluta: il romanzo ha due protagonisti, so che non si usa, ma per il mio romanzo va bene così

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